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INFORMAZIONI

Celebrazione di apertura

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Giovedì 21 settembre, nella Chiesa Gesù Maestro a Roma, si è aperta la seconda sessione del 4^ Capitolo provinciale.

La celebrazione è stata presieduta da don Bogusław Zeman ssp che ha sottolineato come ancora una volta il Signore illumina questo evento con la sua Parola.
Due sono gli ambiti in cui la liturgia, in modo particolare, ci ha fatto porgere attenzione: la comunità e la missione. 


San Paolo, nella sua lettera a Timoteo, presenta l’unità come caratteristica divina. Da questa fonte di carità nasce, infatti, una sola fede che porta, come conseguenza, all’essere un solo corpo e un solo spirito nella sequela del Cristo. L’unità, quindi, non è semplicemente un valore facoltativo, ma obbligatorio. Attraverso la nostra unità Dio è più presente e può agire nel suo disegno salvifico per l’umanità.
Paolo, inoltre, sottolinea come la diversità nasce dall’unità ed è per l’unità. I diversi carismi di cui ognuno ne ha in dono, infatti, ci portano a vivere la missione nell’unità.

Ma come fare missione e attingere la gioia di essere mandati?
Nel Vangelo Gesù prende l’iniziativa ed entra dove l’apostolo è all’opera per offrirgli un cammino: “Seguimi!”.
Questo invito diventa anche per noi una luce per questa seconda sessione capitolare.

omelia don Bogusław Zeman ssp
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Lungo il percorso dei lavori capitolari, abbiamo avuto il dono di ricevere dalla superiora generale, sr M. Bernardita, la trasmissione del Documento finale del 10^ Capitolo generale.
Ci siamo così avvicinate con sguardo di fiducia, udito rinnovato e cuore aperto nell’accogliere quanto lo Spirito ha consegnato durante il tempo di grazia del Capitolo generale, un tempo privilegiato per la Congregazione e per la Chiesa.

Come ha sottolineato sr M. Bernardita, il Documento finale contiene “i progetti del cuore di Dio” (Sal 32) per noi sue discepole, in quest’oggi della Chiesa e dell’umanità.

Questo Documento è guidato da quattro stelle. La prima stella è quella dell’interculturalità. Desideriamo comunità interculturali, generatrici di vita, capaci di ospitalità autentica e reciproca, dove nessuna si senta straniera, aperte alle necessità sociali ed ecclesiali e alle nuove sfide del mondo di oggi.


Da qui nasce la seconda stella, la missione. Ringraziando il Signore per il preziosissimo cammino già intrapreso da 100 anni, sentiamo la necessità di ravvivare in ciascuna di noi e nelle nostre comunità la vita eucaristica, vero motore della missione. L’eucaristia, infatti, ci forma e ci educa per la missione. 

La terza stella è quella del discernimento che è frutto di dialogo, ascolto profondo e corresponsabilità e rende possibili scelte ispirate dallo Spirito Santo. 

Infine, non per meno importanza, vi è una quarta stella che è la stella della formazione integrale e continua, eredità del beato Giacomo Alberione, che ci porta a incarnare e diffondere attorno a noi la Via della Bellezza.

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